diario del viaggio
Rivivere la Storia "La Via dei Mille a piedi" - da Marsala a Milazzo
Cronaca del nostro cammino sulla "Via dei Mille": seconda tappa da Palermo a Milazzo
Liceo Cotta Legnago - Associazione " I Pellegrini" Verona - Esercito Italiano - Palermo
1 -Giorno , venerdì 21 giugno 2013: Verona- Palermo.
Partiamo dall'aeroporto di Verona: siamo un gruppo di 33 persone fra studenti e adulti.
Ci guidano la nostra docente di Legnago Monica Bissoli e per il gruppo dei Pellegrini Gianni Amaini.
Dopo essere arrivati all'aeroporto di Palermo siamo stati accolti dal colonnello Mario Piraino, organizzatore dell'evento, e da tre caporali: Carmelo Motisi, Alessandro Cacciatore e Filippo Priola.
Siamo saliti sui tre pulmini militari che l'Esercito Italiano ha messo a disposizione per il trasporto dei dieci giorni successivi.
Durante il tragitto, il nostro autista Carmelo, ci ha fatto notare, sulla destra (nei pressi dello svincolo di Capaci, vicino Palermo), il monumento in onore del magistrato antimafia Giovanni Falcone, morto tragicamente in quel punto a causa di un attentato il 23 maggio 1992.
Nel primo pomeriggio siamo stati accolti nel convento sito in Termini-Imerese "Oasi San Francesco"tenuto dalle suore cappuccine che ci hanno ospitato per la notte.
L'accoglienza è stata molto calorosa: il sindaco Salvatore Burrafato ha ricordato i nostri compagni di liceo, arrivati qua due anni fa alla fine del percorso a piedi Marsala-Palermo .
Ha anche fatto spostare, solo per noi, la mostra di Aldo Sessa, pittore locale di stampe con china, secondo la tecnica del puntinismo su pergamena.
Aldo Sessa ha fatto dono all'Associazione Pellegrini Veronesi e al nostro Liceo di dieci stampe riguardanti il percorso garibaldino Marsala- Palermo-Milazzo.
L'artista era personalmente coinvolto nel nostro progetto poiché il nonno fu un giovane garibaldino nato nel 1840.
Molto interessante è stato l'intervento della dottoressa Donatella Battaglia che ci ha minuziosamente descritto i bellissimi affreschi della "camera picta" in cui eravamo e ci ha guidati per un rapido tour del paese.
Il Col. Mario Piraino "la nostra guida".
Ci siamo soffermati a guardare la statua del generale Giuseppe La Masa, uno dei capi della spedizione dei Mille ,originario proprio di Termini Imerese, nella piazza principale del Comune. Abbiamo saputo del suo legame con la duchessa Felicita Bevilacqua, rapporto consolidato dall'unanime appoggio alla causa garibaldina e sfociato poi in un matrimonio. Entrambi sono ora sepolti assieme nella tomba di famiglia al castello di Bevilacqua (Verona).
Statua di G. La Masa in piazza a Termini Imerese.
In seguito ci siamo diretti verso la chiesa di S. Caterina d'Alessandria, luogo in cui hanno dormito per tre notti alcuni soldati dell'esercito garibaldino nel luglio del 1860 in marcia da Palermo a Milazzo.
Interno della chiesa di S. Caterina di Alessandria.
Dopo una cena molto gustosa e il primo briefing …. Meritato riposo!
Prima tappa Termini I. - Cefalù km. 32--- sabato 22 giugno
Dopo una sveglia traumatica alle ore 5:40 e una veloce colazione, alle ore 07:20 inizia la nostra avventura sulle orme dei garibaldini dall'ex stabilimento Fiat di Termini-Imerese.
Si cammina lungo la litoranea che costeggia il Tirreno (sarà così fino a Milazzo)
Dopo circa quattro ore di cammino abbiamo finalmente raggiunto la tanto desiderata spiaggia per il primo rinfrescante bagno siciliano.
Alle ore 15:00 siamo arrivati all'ostello di Gibilmanna dove ci attendeva Padre Alfio per accoglierci. Allestimento del C.P.T. (campo profughi tattico) munito di: lavanderia improvvisata ma molto efficiente, stendi panni a filo verde con vincolo finestra-chiodo e infermeria da campo con reparto gravi ustioni .
Alle 20:00, dopo la S.Messa, ci siamo recati alla mensa dove Padre Alfio ci ha raccontato una breve storia del santuario prima di servirci la cena.
Dopo aver cenato abbiamo visitato Cefalù e abbiamo mangiato il primo buonissimo gelato.
Totale chilometri percorsi: 32
Giovani in cammino..
Giorno 3, domenica 23 giugno- 2.a tappa Cefalù -S. Stefano Camastro km. 35.
Alle ore 6:30 ci siamo svegliati pronti per affrontare un'altra giornata.
Durante la colazione il prof. Amaini ci ha letto un breve paragrafo del diario di Paolo Luzio,
un garibaldino di Pavia, ventenne ,studente universitario,alla prima esperienza militare.
Il 5 maggio 1860 era arrivato a Genova tardi e aveva visto partire le due navi dei Mille da Quarto e per questo il suo nome non figura tra i Mille di Marsala,ufficialmente riconosciuti, come i nostri cinque di Legnago.
Ma si era imbarcato con la prima nave che andava in Sicilia ed aveva raggiunto Garibaldi a Palermo e con lui combatterà fino a Teano.
Dice Luzio "Oggi tra una popolazione acclamante abbiamo lasciato Cefalù, preceduti dalla fanfara e la gente dalle finestre ci saluta sventolando bandiere tricolori. Marciamo in fila per una strada tortuosa, tra luoghi pittoreschi e spesso con vista mare. Qui c'è abbondanza di aranci e limoni e ne mangiamo senza discrezione. A mezzanotte la tromba ordina l'alt e noi ne approfittiamo per ristorare le forze.
Poi si riprende fino alla sette del mattino quando arriviamo a S. Stefano Camastro, sede di tappa."
Anche noi oggi faremo lo stesso percorso, stessa strada ,allora bianca , oggi asfaltata.
Alle 8:30 partiamo da Cefalù e arriviamo a Santo Stefano dove ci aspetta un rinfrescante bagno.
La giornata è stata buona e cominciamo a soffrire il caldo. Camminiamo in lunga fila sulla sinistra della strada con le auto che ci sfrecciano di fronte.
I militari che ci seguono ci riforniscono di bevande e ci preparano i ristori per la pausa di metà giornata.
Nessuno di noi finora ha problemi
I tre pulmini militari che ci hanno seguito e accompagnato nei trasferimenti…..
4.o Giorno , lunedì 24 giugno 3.a Tappa S. Stefano Camastro- S. Agata Militello km. 28,5
Dopo la solita colazione delle 7:00 siamo saliti sui pulmini che ci hanno portati a Santo Stefano di Camastra.
Alle 9:00 siamo partiti per dirigerci a Sant'Agata di Militello con breve pausa pranzo a mezzogiorno a Torre del Lauro.
Dopo 30 Km di sudatissima e scottante camminata (per le scottature è stato necessario intervenire pesantemente con patate a fette) siamo tornati al convento per cenare.
Qualcuno del gruppo (giovane o adulto) ha dovuto ricorrere a qualche aiuto dai pulmini dei militari che continuano ad essere gentilissimi con noi. C'è chi è allenato e chi no e qualcuno accusa qualche malanno, ma niente di grave.
Dopo la cena e una breve riunione per decidere l'organizzazione della giornata successiva, ci hanno letto alcuni passi tratti dal diario di Luzio che diceva : "La marcia verso S.Agata è stata faticosa, perché fatta in gran parte sulla viva sabbia della spiaggia marina. L'accampamento allestito presenta uno spettacolo degno del pennello di Rembrandt. Ma i campi qui sono coltivati con sistemi primitivi. Si batte il grano sulle pubbliche vie e gli aratri non hanno timone, li dirigono i bifolchi curvi sulla schiena. In compenso la gente continua ad accoglierci con grandi feste. Piogge di fiori cadono dai balconi gremiti di leggiadre fanciulle"
Questo diario( ci spiega Amaini, lo storico), oggi lo possiamo rileggere perché il garibaldino mandava quasi ogni giorno questi suoi scritti via posta ad un giornale di Pavia (l'Osservatore Pavese) che poi li pubblicava e che ora ci restano stampati.
Alle 21 tutti a letto.
Manfredi il giovane "garibaldino palermitano" in buona compagnia ammira il mare..
5.o Giorno - martedì 25 giugno S. Agata M. -Gioiosa Marea km. 32,8.
Dopo un'altra traumatica sveglia alle 5:30 del mattino partiamo da Sant'Agata di Militello per arrivare dopo 32 interminabili chilometri a Gioiosa Marea.
Il ritorno in pullman è stato silenziosissimo: tutti dormivano!
Alle 17:30 finalmente siamo tornati in convento: la cena era l'unico ostacolo tra noi e il letto tanto desiderato.
Qualcuno prima della cena ha visitato il bel museo che è annesso al santuario di Gibilmanna che ripercorre la storia dei suoi 400 anni di vita, spesso dura, specie d'inverno con la neve (qui la quota è 650 m. s.l.m.)
Padre Alfio ci ha salutato e ringraziato per il ns. comportamento. Gli abbiamo promesso di mandargli una relazione su questi giorni al Santuario che lui pubblicherà sulla rivista del monastero, "L'Eco di Gibilmanna".
6.o Giorno - mercoledì 26 giugno Gioiosa M. - Tindari km.28.
Dopo esserci svegliati alle 6:15 abbiamo iniziato a raccogliere le valige per trasferirci all'Hotel Villa Romana,situato a Patti, dove dormiremo le prossime notti. Si è deciso infatti, data la comodità dei pulmini militari che ci trasportano, di fissare solo due luoghi di pernottamento ove rientrare alla fine di ogni tappa,evitando ogni volta di fare i bagagli .
Abbiamo lasciato le nostre cose in pullman e ci siamo diretti al santuario di Tindari, raggiunto dopo una ripidissima salita… che fatica!
Santuario di Tindari: facciata con stendardo sulla destra.
Altare con la statua della Madonna Nera.
Alle 14:30 siamo andati a visitare il santuario della Madonna Nera, famoso per i suoi bellissimi mosaici e subito dopo siamo arrivati in un fantastico hotel.
La gente qui che ci vede camminare chiede dove siamo diretti e da dove veniamo. Restano meravigliati a sentire che vogliamo arrivare fino a Milazzo e che proveniamo da Verona. Da qui sono passati i garibaldini, diciamo noi e ci fanno vedere una lapide che ricorda il "Muro di Garibaldi".
Con noi fin dal primo giorno si è unito Manfredi , studente di quarta Liceo a Palermo, figlio del Colonnello che ci guida e che si rivela un buon camminatore. E' di poche parole ma ci aiuta a capire meglio la Sicilia e i suoi abitanti.
7.o Giorno , giovedì 27 giugno Tindari - Barcellona km. 18.
Dopo un'eccellente colazione siamo partiti da Tindari paese per arrivare a Barcellona da dove si intravede da lontano la fortezza di Milazzo. Ci avviciniamo alla meta , ma continua a far caldo e i bagni ristoratori sono la nostra salvezza.
Alla sera rientriamo nel bell' albergo di Patti che si trova in riva al mare e dove ci ristoriamo con bagni
8.o giorno Barcellona- Milazzo km. 15.
Questo è l'ultimo giorno del nostro cammino. Un lungo viale che costeggia il mare ci porta fino a sotto il promontorio di Milazzo
Il Castello di Milazzo.
Alle 12:30 abbiamo raggiunto la meta e il colonnello Piraino ci ha illustrato la famosissima battaglia: Garibaldi, dopo essere arrivato a Milazzo con la flotta, viene ostacolato dai borbonici che sparano con i cannoni per impedirgli di sbarcare.
Egli decide allora di attaccare con una corposa colonna centrale creando un diversivo con due attacchi laterali.
I borbonici però avevano due batterie di cannoni e una sparava verso la fanteria che provocò circa mille morti.
Una testimonianza di questa drammatica esperienza la fornisce Luzio, il quale racconta che i garibaldini, per evitare i colpi di cannone, si spostavano da un albero all'altro. Egli è molto preciso su come si sono svolti i fatti e sulle sue esperienze. Vede anche finalmente Garibaldi che non era stato con loro nella marcia da Palermo a Milazzo ma li aveva raggiunti via mare a Patti. Racconta "Da una finestra di un casolare domino la campagna e sento i colpi di carabina dei nemici che sparano dalla fortezza. Posso distinguere benissimo Garibaldi che ritto sulla terrazza di una casa armato di un cannocchiale studia le mosse dei borbonici".
I borbonici, volendo porre fine all'assedio, tentarono una morsa a tenaglia con la cavalleria: fu un grave errore! Questa infatti appena uscita dalle mura, fu bombardata e decimata dalle navi garibaldine fornite di cannoni.
Questo pregiudicò la riuscita dell'operazione e l'esito della battaglia. Dopo qualche giorno di resistenza infatti arrivò l'ordine da Messina per i borbonici di arrendersi e consegnare la città nelle mani di Garibaldi, che potè finalmente entrare nel castello e festeggiare la riuscita dell'impresa.
Anche noi dopo 8 chilometri di camminata (l'ultimo di corsa dalla gioia) arriviamo finalmente alla nostra meta, siamo stanchissimi ma molto soddisfatti.
Milazzo è stata conquistata anche da noi!
L'arrivo a Milazzo…..studenti..docenti..militari…..
Il colonnello Piraino ci ha poi accompagnato a visitare lo stupendo museo di Milazzo, che prima di diventare museo civico faceva parte del sistema difensivo costruito nel XVI secolo per sbarrare l'accesso che portava al castello. Nel 1585 sono iniziati i lavori per convertirlo nel museo dove oggi si possono ammirare all'interno tre grandi sezioni: pre-protostorica, greca e romano-bizantina.
9.o Giorno , sabato 29 giugno.. riposo
Dopo aver nella notte fatto un bagno alquanto freddo alle 0:33 torniamo in stanza e cerchiamo di dormire.
Una volta svegliati ad orari più umani abbiamo trascorso la giornata libera in compagnia a ridere e scherzare.
Dopo cena ci siamo riuniti per fare gli ultimi saluti. Quella purtroppo è stata l'ultima sera che abbiamo passato in compagnia.
Salutiamo i militari che ci hanno accompagnato con questa lettera:
Dal Veneto con furor siamo venuti,
in aeroporto accolti da tre militari arguti,
la prima notte in calde celle abbiamo dormito,
dopo aver gustato un pasto "saporito".
Al fresco di Padre Alfio ci siamo spostati,
e del suo formaggio a fette ci siamo un pò stufati.
La mattina e la sera le granite arrivavano al momento giusto,
ma forse, alcuni di noi ci han preso troppo gusto.
Anche se sentirci parlare è stato un miraggio,
speriamo di essere stati sul mezzo dei buoni compagni di viaggio.
Carmelo, in cerca di compagnia ci svegliava con le solite tamarrate
Amate, odiate ma sicuramente ricordate.
Rinfrescanti spruzzini alleggerivano il lungo cammino
Insieme al "FORZA RAGAZZI!" del nostro Lino.
E per finire a rendere il gruppo ancora più unito
ci pensavano i bagni nel siculo mar azzurro e pulito.
I nostri amici Pellegrini hanno invece donato al Colonnello una formella in bronzo copia tratta dal magnifico portale della Basilica di San Zeno a Verona.
Giorno 10, domenica 30 giugno Milazzo-Palermo in bus.
Dopo un breve viaggio in pullman arriviamo ai laghetti di Marinella dove abbiamo fatto un bagno piuttosto freddo ma in un'acqua stupenda, così pulita che si vedevano persino i pesci che ci nuotavano sotto i piedi.
Ci siamo trasferiti nell'ultimo alloggio prima della partenza all'Ostello della gioventù di Palermo dove abbiamo festeggiato con una abbondante cena nel ristorante accanto
Siamo andati a letto presto perché alle 04:00 del giorno successivo bisognava svegliarsi
Giorno 11, lunedì 1 luglio Palermo-Verona in aereo.
04:00 sveglia oltremodo traumatica: abbiamo caricato le valige nei pullman e ci siamo diretti all'aeroporto che abbiamo raggiunto due ore dopo.
Abbiamo salutato e ringraziato ancora una volta i militari che ci hanno accompagnato durante questa avventura.
Foto di gruppo finale..
Dopo poco più di un'ora eravamo già, ahi noi, al nostro Valerio Catullo.
L'esperienza è stata fantastica, impegnativa dal punto di vista fisico ma….. una vera soddisfazione!
Un grazie anche agli amici "pellegrini" organizzatori di questa "Via dei Mille a Piedi".
Gli studenti Massimo , Luca, Enrico, Emma,Valentina , Matilde, Giulia, Vittoria , Alessandra
Con la collaborazione della "Associazione I Pellegrini" di Verona.
Alleghiamo l'elenco dei partecipanti.
Pellegrini adulti :
Maraia Renzo e Annalisa Boschetti
Motta Romeo,Mengalli Guido , Pasetto Anna.
Perazzani Cesare e Mirna Rizzioli
Vignola Alessandro e Mara Giai Giannetto
Beschi Alvaro e Franceschini Bianca
Satto Lino e Sinico Maria Rosa
Paiarini Gianfranco e Lenhardt Sofia
Castagnedi Sergio e Maria Pia Gianola
Bortignon Angelo, Walter Fagnani , Gianni Amaini , Giuliana Tavella
Spada Gino - Longo Giorgio.
Liceo Classico Cotta di Legnago.
Studenti :
Matilde Murari - Enrico Zanetti - Emma Biondaro
Alessandra Faccini - Luca Zanoncello - Massimiliano Cailotto
Valentina Sandrini - Giulia Pagliarini - Vittoria Pesarini
La docente :
prof. Monica Bissoli.
Militari :
Comandante : Col. Mario Piraino
Autisti : Cacciatore Alessandro - Motisi Carmelo - Priola Filippo.
A loro va il nostro più sentito ringraziamento.