diario del viaggio
Noi pellegrini a piedi sulla Via dei Mille per ricordare e onorare i 24 Veronesi che hanno
combattuto e sono morti per l'Unità d'Italia".
La "nostra" Sicilia coi Mille.
Impressioni appena tornati…se chiudo gli occhi e cerco le immagini che più mi sono rimaste impresse , non ce n'è una sola ma tante che si accavallano….da quella appena sbarcati a Punta Raisi coi nostri "angeli custodi" come li chiameremo in seguito, là fuori ad aspettarci: sono i ragazzi di Mario Piraino (tralascio i gradi e i titoli). Pensavamo fossero due con un solo autobus ..invece sono ben quattro e con tre "rampanti" -Fiat-Ducato, pronti ad accoglierci… per passare al ricordo indelebile della banda musicale che ci accoglie a Termini Imerese..vestita con camicie rosse da garibaldini e coi bambini della scuola materna a cantarci l'inno di Mameli tenendo stesa la bandiera italiana.
Sono solo due momenti che costellano una unica grande immagine che ci portiamo della Sicilia: un cuore grande di gente che ci accoglie a braccia aperte.
Sì è vero qualche volta abbiamo trovato anche paesi non puliti, strade sconnesse, erbacce non tagliate che guastavano la bellezza dei paesaggi, ma son tutte cose risolvibili con mezzi economici…con qualche soldo in più si può pulire come avviene da noi …ma non ci sono soldi sufficienti per comprare il grande cuore "siciliano "
Questo che sto scrivendo non vuole essere un "diario di bordo" come ci chiedeva prima di partire la sig.ra Tiberio (anche qui tralascio i titoli)..a quello penseranno i giovani "garibaldini" del Liceo Cotta di Legnago..i magnifici sette +uno guidati dal loro docente Luca (capo silenzioso ma suadente)..sembravano usciti da una lunga selezione fra tanti aspiranti..mai un problema ..mai una sbavatura..o Qualcuno da lassù, senza che lo si sapesse teneva una invisibile mano sul capo di ognuno..
Dicevo non è un diario ma una raccolta di emozioni…sulla scorta di quella bellissima canzone di Lucio Battisti…"chiamale se vuoi …emozioni…"un desiderio ricordando e scrivendo di prolungare una magnifica esperienza finita troppo in fretta..
La sera prima di partire in una interminabile cena di pesce "Dal Pirata" di Cinisi",una giovane "garibaldina" che pure da giorni faticava a camminare per le vesciche diceva di essere triste perché stava finendo un sogno..anche questo non lo scorderò…per tutti il tempo è volato troppo in fretta..
Ma andiamo con ordine-
Sabato 18 giugno: aereo Verona -Palermo.
Ci imbarchiamo dopo i saluti di alcuni dei genitori dei giovani studenti (li sentiamo un po' trepidanti per l'inconsueto viaggio che aspetta i loro figli)e dopo poco mettiamo piede in Sicilia.
Abituati da anni di pellegrinaggi in giro per l'Italia e l'Europa a guardarci attorno nei luoghi ove arriviamo per iniziare i nostri percorsi a piedi , a dover
verificare come muoversi, consultare carte , controllare strade , telefonare alle strutture di accoglienza..ostelli..alberghi..monasteri.. qui con Mario ci sentiamo come presi per mano..potremmo chiudere gli occhi …siamo in mani sicure.
E come potrebbe essere diversamente . Se noi siamo qui e ci aspettano amici, si possiamo chiamarli così anche se non li avevamo mai visti prima, lo dobbiamo al
regista occulto di questo nostro viaggio. Si chiama Enrico Buttitta..è di Palermo ma vive e lavora a Verona da alcuni anni. Quando mesi fa gli abbiamo chiesto una mano
lui ci ha data spontaneamente l'intera sua persona e per tutta la settimana sarà per noi una presenza invisibile ma costante…anzi comparirà come d'incanto , felicissima sorpresa a Verona..là fuori dal gate di uscita dell'aeroporto..e questa volta in carne e ossa ..a sorriderci e a chiederci come era andata…
In quel sabato sera del nostro arrivo ci dividiamo in tre gruppi..noi tre dell'organizzazione (Alessando,Romeo ed io siamo in tre mezzi diversi) e arriviamo in poco tempo da don Gianni un salesiano ad Alcamo. Lì staremo 4 gg. tornando ogni sera alla base dopo aver fatto la tappa giornaliera .Il paese vive una tre giorni di festa e noi ne siamo casualmente coinvolti. Stanze ampie e comode.
Prima di cena la ns. guida Mario svolge un briefing con proiezione di slides da lui meticolosamente preparate sul cammino del giorno dopo.Lo farà ogni sera. Apprendiamo in questa occasione che lui ha già fatto in avanscoperta e perlustrazione l'intero percorso nei giorni scorsi.
Con piacere constatiamo che gli amici militari dormiranno con noi da don Gianni.
Le tappe :
domenica 19 giugno Marsala-Rompingallo km. 26.
Sveglia presto anche se è domenica e arrivo a Marsala da dove inizierà il nostro cammino. Ci aspettano e ci accolgono docenti e studenti del locale Liceo Classico che ci guidano in una rapida visita agli aspetti "garibaldini" della città.(bello il museo) Sarà quasi sempre così..le nostre visite riguarderanno in primis gli eventi e i ricordi dei Mille.
Fuori Marsala un impietoso caldo martellante su lunghe strade dritte ci dice subito quello che sapevamo. Non sarà un comodo e piacevole viaggio turistico.
I veterani dei cammini non hanno problemi e guardano incuriositi come se la cavano
i giovani studenti liceali fra cui sono in maggioranza ragazze alla prime esperienze.Assomigliano alla "Sentinella Garibaldina" del pittore Gerolamo Induco, anche lui garibaldino, immagine che noi portiamo davanti sulla nostra maglietta che reca dietro la scritta "A piedi sulla via dei Mille " Mario Piraino ci dice che quella sentinella raffigurata non è un giovane minorenne ma una quattordicenne ragazza che a Quarto si era imbarcata fingendosi il fratello di un veterano "Cacciatore delle Alpi".
Con nostra grande sorpresa i giovani invece camminano sciolti e senza problemi.
I mezzi al seguito ci riforniscono di acqua in continuazione e ci trovano i posti al riparo dal sole dove fermarsi per un breve ristoro.
La prima tappa è prevista a Rompingallo che oggi è solo un rudere abbandonato e che nel 1860 fu invece un accogliente luogo di pernottamento per i Mille.
Rientriamo ad Alcamo in tempo per la Messa domenicale.
Qualcuno dopo cena gira per la città in festa nella quale è prevista, ma in orario troppo tardi per noi l'esibizione del cantante Cristicchi.
Qui ogni giorno è prevista la sveglia verso le sei per poter camminare col fresco o meglio col meno caldo.
20 giugno Seconda tappa : Rompingallo -Calatafimi km. 29
Caccia ai giornali al mattino specie per sapere ,per chi lo segue le notizie dello sport.
Belle per i tifosi di calcio..il Verona passa dalla serie C alla serie B..brutte per quelli che seguono il ciclismo…Cunego ha perso il Giro della Svizzera per soli 4 secondi.
Io dico che non ha perso è arrivato secondo..ma oggi conta solo arrivare primi, pare.
Ripartiamo da Rompingallo e arriviamo in breve a Salemi dove riceviamo la prima di una serie di accoglienze locali calorose.
La Pro-loco contatta da Romeo ci accoglie e ci fa da guida. Qui Sindaco è Sgarbi Vittorio e siamo ricevuti in municipio con tanto di foto Le foto qui scattate saranno alla sera inviate al nostro Roberto a Verona che le trasferirà sul sito della Associazione "I Pellegrini". Da casa potranno vederci, anche se vedranno solo i nostri momenti belli dei saluti e dei sorrisi.
Una ragazza inciampa e si sbuccia un ginocchio ma decide di procedere indomita.
Vasti , interminabili e ben tenuti vigneti ci fanno compagnia ai lati delle strade .
Arriviamo in un piccolo paese ove è prevista la sosta ristoro. Si chiama Vita ed è ai piedi dei colli dove si è svolta la prima battaglia , quella di Calatafimi. Strade strette , parte vecchia di Vita tale e quale l'hanno trovata i garibaldini. Vuota con la gente che era fuggita via per paura degli scontri armati. Ho nel mio zaino una versione tascabile del libro di Abba da Quarto al Volturno.Lo leggo e la sua descrizione rispecchia lo stato di oggi. La storia qui si è fermata. Solo una lapide sulla facciata della chiesa ricorda "Qui furono curati la notte del 15 maggio 1860 i numerosi feriti della battaglia"Non parla se erano soldati borbonici o garibaldini. Forse come un anno prima nel luglio 1859 qui vicino a Verona ,a Solferino i civili e i sacerdoti non facevano distinzione tra feriti dell'una o dell'altra parte..L'alta stele del monumento ossario di Calatafimi guida i nostri passi alla meta della giornata.Finalmente qui sul terreno capisco come si sono svolti i fatti della prima vittoriosa battaglia di quel 15 maggio 1860. La spiegazione ce la fornisce un documentato Mario Piraino, che non è solo il superiore in grado dei giovani militari (è un Tenente Colonnello) ma un ferratissimo cultore e appassionato di storia…sui Mille batte noi docenti di storia ,Luca e il sottoscritto.
I giovani continuano a stupire tutti noi (me compreso). Nessuno di loro sale sui mezzi al seguito, come fa invece qualcuno dei "pellegrini" E' una presenza che diventa sempre più gradita
e continua una integrazione fra generazioni diverse che si comunicano esperienze e modi diversi di vivere e vedere il mondo. Forse era così anche fra i Mille del 1860
Lo dice l'Abba (che io ho deciso di prendere come guida storica fedele ai fatti) quando parlando di quelli che vede all'imbarco a Quarto constata "..teste grigie ve ne sono parecchie..cinque o sei anche canute..".
Coi bus ci trasferiamo a Segesta visitando il magnifico tempio greco: anche i garibaldini lo fecero il giorno dopo la vittoriosa battaglia..è quasi sul percorso.
Torniamo in tempo per rifornirci in una macelleria di carne fresca locale per la grigliata di domani. Passiamo anche da una pasticceria per portare ai pellegrini stanchi ,specialità dolciarie del posto.
In serata ingaggiamo una rispettosa disputa su come si è arrivati ad unire la Sicilia all'Italia con don Gianni che si mostra critico sulle conseguenze negative per la chiesa che l'impresa di Garibaldi ha determinato. E' una questione non nuova . Qui in Sicilia la Chiesa ha patito più che altrove. E' la storia ..difficile dire cosa sarebbe stato meglio fare ..noi siamo qui per rimarcare il valore dell'Unità d'Italia su cui anche la Chiesa oggi concorda.
Martedì 21 giugno .3°. tappa Calatafimi-Partinico km. 34.
Oggi è una delle tappe più dure e siamo al terzo giorno. Il sole continua a farci una non sempre gradita compagnia. Passiamo il lungo paese di Calatafimi tra gli sguardi incuriositi della gente . Quando diciamo chi siamo e cosa stiamo facendo restano increduli. "A piedi andate ? Vero è ?" Ci accorgiamo che qui il camminare a piedi è riservato solo per pellegrinaggi religiosi a Santuari che dispensano grazie particolari.
Quasi tutta la toponomastica nei centri abitati ricorda però i Mille…Bar I Mille Corso Garibaldi ,Piazza Crispi…viale Nino Bixio ..Piazza La Masa..Via Marsala..
Piazza Unità d'Italia (a Verona abbiamo viale Unità d'Italia).
Attraversiamo il paese di Alcamo (che noi ben conosciamo ) che mostra ancora i resti della festa di ieri notte e ci avviamo verso Partinico.
Partinico è una pagine triste della vicenda garibaldina. I soldati borbonici in ritirata furono selvaggiamente aggrediti e trucidati dagli abitanti del paese forse per vendicarsi di sorprusi patiti..fatto sta che quando passano i Mille vi è ancora un fetore insopportabile derivante dai cadaveri sparsi e insepolti .
Lo dice anche l'Abba nei suoi racconti a volte scarni ma vere pennellate …."era meglio rompersi il petto per la fatica ma varcare la montagna e scansare Partinico..
il Generale spronò il cavallo tirando via e calandosi il cappello sugli occhi..noi tutti lo seguimmo." Andarono a dormire più avanti sulla salita di Borgetto dove anche noi oggi terminiamo la tappa.
In una sosta fuori la cittadina ci fermiamo a parlare coi giovani del posto. Di fronte a noi vi è uno stadio di calcio con mega tribune. Chiediamo in che categoria gioca la squadra locale..ci dicono che da alcuni anni è inutilizzato.. cattedrali nel deserto sono oggi molti campi di calcio..la crisi economica e una eccessiva mania calcistica sta portando a questo..
Finalmente stiamo lasciando la piana , si sale ma attorno c'è più aria di montagna.
Anzi per la sosta ristoro ci portano in alto , al convento del Romitello da cui si ammira tutto il golfo di Palermo.
Al ritorno deviamo per tornare a Marsala alle cantine Florio che di domenica erano chiuse e al Museo dove spicca una nave cartaginese recuperata in fondo al mare.
Rivediamo le docenti del Liceo Giovanni 23.o che ci procurano un incontro con un giornalista locale e ci salutiamo.
Stasera grande grigliata di fine nostra permanenza ad Alcamo coi tre nostri "picciotti" li chiamo io(a proposito si chiamano Giuseppe, Antonio e Vincenzo e quest'ultimo è proprio di Alcamo) che si trasformano di sera da autisti in provetti cuochi. Familiarizziamo col personale dei Salesiani e alla fine resta ancora carne inutilizzata. Don Gianni ci assicura che non andrà buttata via..le vicine suore della carità sapranno come sfamare i poveri che anche qui ci sono. Anzi da un po' di tempo ci sono anche a Verona e non solo tra gli extra-comunitari dicono gli operatori della Caritas veronese.
I fuochi di artificio che chiudono la festa patronale sembrano salutare anche noi che
domani lasciamo Alcamo.
Mercoledì 22 giugno . 4.a tappa Partinico-Piana degli Albanesi km. 35.
Carichiamo le valige perché da stasera si dorme a Palermo.
Da Borgetto la strada sale e da lontano si intravede Palermo. Arriviamo al bivio per Monreale. Qui in pochi kilometri si arriverebbe alla città ma noi seguiamo l'itinerario fatto dai Garibaldini che compie un lungo giro verso est su e giù per le montagne.
Non tutti a dire il vero seguirono il Generale perché volutamente per sviare il nemico,egli inviò alcuni verso Monreale dove era attestato il grosso dell'esercito borbonico deciso a vendicare la sconfitta di Calatafimi e ad impedire l'ingresso in Palermo. Purtroppo in questo scontro impari morirà il siciliano Rosolino Pilo una delle guide importanti della spedizione. Ci rifocilliamo ad Altofonte perché ci attende una lunga salita per arrivare a Piana. Sono tratti di strada lunghe e senza tornanti col sole che picchia..la lunga e sgranata fila procede in silenzio..ormai non ci chiediamo più se i giovani ce la fanno..perché sono promossi "pellegrini" sul campo
Siamo alti quasi 700 s.l.m. e per nostra fortuna gli ultimi km. sono in falso piano…si chiama per questo Piana . Facciamo il ristoro in una pineta in riva al lago con pane albanese e cibo procuratoci dal nostro vivandiere Lino…qualcuno sdraiato sulle panche riesce anche a dormire. All'ingresso del paese troviamo anche qui, come altrove, persone intente a lavori stradali. Indossano una T shirt arancione e a Piana sono in maggioranza donne che rifanno i marciapiedi. Lavorano alacremente. Mi chiedo se non sia una forma di volontariato. In questo caso : complimenti.
Ci attende Giusy una simpatica giovane guida locale che starà con noi il pomeriggio.
Qui il paese è popolato da più di 5 secoli da italo-albanesi che pur essendosi integrati bene mantengono lingua , cultura e religione (quella ortodossa in un bella e ben conservata chiesa). Vi sono le doppie scritte nella segnaletica come in Alto Adige.
Ci offrono una squisita tavolata di cannoli che noi tentiamo invano di voler pagare e visitiamo il museo Barbato che narra le vicende del loro paese fra cui quella tristemente nota del bandito Giuliano e della strage da lui e dai suoi compiuta il 1 maggio 1947 qui vicino a Portella della Ginestra. E' in programma di visitarla e con nostra grande sorpresa sul luogo la guida ci fa trovare un anziano signore che fu testimone diretto della strage perché allora giovane quindicenne partecipò anche lui alla celebrazione della festa del lavoro. Si chiama Vito Ortaggio e mostra come
in mezzo a migliaia di inermi persone in ascolto del comizio dall'alto della montagna partirono colpi di mitra che lasciarono morti sul campo 11 persone fra cui tre bambini e una donna. Lui ricorda di una sua lunga fuga in giù verso il paese fino al lago.
Garibaldi invece qui fu accolto benissimo. Proclamò la libertà di culto religioso
cosa di cui non sempre godevano e ottenne preziose informazioni su come procedere e arrivare a Palermo su vie sicure. Sì perché qui ci troviamo in una serie di valli strette in cui è facile accamparsi non visti e poi scendere verso il mare sia pure lungo sentieri stretti e impervi, ma per questo meno custoditi . Insomma arrivare a Palermo dal suo fianco più scoperto questo era l'obiettivo dei Mille.
Noi invece all'ostello di Palermo ci arriviamo per comode vie e con un pezzo di autostrada che collega la città col suo aeroporto. L'ostello è all'Isola delle Femmine in riva al mare e una volta sistemati molti di noi si tuffano in nell'acqua ristoratrice.
Giovedì 23 giugno .5 tappa Piana Albanesi-Misilmeri km. 30
l'Ostello pieno di giovani russi qui in visita seguendo anche un corso di inglese, non ci da la colazione presto e la facciamo alla partenza a Piana degli Albanesi nel bar che ci aveva offerto i cannoli. Oggi ci aspetta una sorpresa che solo chi cammina a piedi può incontrare …e sarà una bella sorpresa….
Arriviamo a Santa Cristina Gela che pure è un comune di tradizione albanese.
Il cammino oggi si svolge tra alberi e l'ombra che a volte siamo costretti a cercare rasente i muri ci consola abbondante.Per caso uno di noi, Alessandro, già docente di Fisica nei Licei, l'uomo che ogni sera brevemente dopo il briefing militare ci fornisce notizie turistiche generali, entra in chiesa e riferisce su richiesta del parroco chi siamo noi e cosa stiamo facendo. La notizia si sparge e dopo un po' vediamo aggirarsi fra noi che stiamo facendo una sosta in attesa dell'incontro previsto col Sindaco, un signore ben vestito e dai folti capelli bianchi. Si vede subito che non è del posto ed insiste perché lungo il percorso accettiamo il suo invito a fermarci nel suo Baglio.
Qui vi sono molti di questi "bagli" , un complesso di edifici che comprendono cantina, abitazione, rustici a metà tra una villa e un castello. Il suo si chiama Baglio di Pianetto e lui è nientemeno che il Conte Paolo Marzotto di Vicenza.
Mai invito fu più gradito e mai lui si sarebbe aspettato di trovare dei veronesi che camminano a piedi in Sicilia attraverso i vigneti che lui ha comperato anni fa da un Barone siciliano in disarmo. Ci invita a visitare la sua nuovissima cantina costruita con criteri moderni che io ho visto solo in una mega cantina sociale a Mezzocorona.
Con noi arriva anche il Sindaco e da Marzotto facciamo l'incontro previsto con scambi di gagliardetto e maglietta. Tutto attorno in ambiente fresco, pulito ma soprattutto allietato da vino bianco e panini il tempo passa veloce e rischia di fare saltare i nostri programmi Direttrice del Baglio è la simpatica e signorile figlia di Marzotto che pur vivendo a Milano col marito trova tempo ogni tanto di seguire non solo la cantina e il vigneto ma anche un magnifico agri-relais con attività alberghiera che loro hanno ricavato restaurando un antico palazzo normanno.
Ci lasciamo coi suoi complimenti a noi per la bella iniziativa (ci chiede di aver per ricordo una maglietta che Giuseppe che abita da queste parti gli porterà il giorno dopo) e con l'intento di rivederci..osiamo fissare un data …aprile del 2012 in occasione del Vinitaly ,fiera veronese del vino conosciutissima e frequentata anche dalle Ditte di vino in Sicilia…
Chissà se sarà possibile…..
Ritorniamo a camminare sulla strada polverosa, sudando sotto il sole. Mai contrasto fu in questo caso più stridente fra il paradiso del Baglio-Marzotto e la nostra quotidiana fatica di pellegrini garibaldini…Meno male che il lungo paese di Belmonte Mezzagno (dove abita Giuseppe) offre ombre ristoratrici e persone gentili che ci salutano. La meta finale è Gibilrossa, comune di Misilmeri, il luogo da cui partirono di notte i garibaldini per la discesa su Palermo.Vi arriviamo e facciamo ristoro in un ex convento gustando tra i panini i cibi prelibati del posto (formaggi ,salumi, verdure).Ripartiamo coi bus per l'ostello.
Ci aspetta il primo atout con la Palermo Garibaldina. Al museo del Risorgimento esulto vedendo finalmente comparire il nome del veronese Gerolamo Gilieri , l'unico dei 25 veronesi, morto durante la spedizione. E' citato in una bella lapide assieme agli altri 32 caduti qui a Palermo fra i quali il più famoso è l'ungherese Layos Tukory.
Noi siamo qui anche per onorare questo giovane che è sepolto a San Orsola cimitero dei garibaldini.
Col bus ci trasferiamo a Monreale per incontrare il Sindaco che è impegnato anche lui a ricordare come la sua cittadina sia stata il centro delle truppe borboniche che invano attesero da qua l'arrivo di Garibaldi. Conservano qui la tomba di Rosolino Pilo. Una veloce rivisitazione del magnifico duomo di Monreale coi suoi famosi mosaici e una ristorante granita al limone chiude la nostra visita.
Bagno al mare di fronte all'ostello . Cena e passeggiata al vicino paese di Sferracavallo che fa parte del Comune di Palermo . Qui si riversa buona parte di chi vive in centro città.
Venerdì 24 giugno .6.a tappa Misilmeri-Palermo km. 20.
E' l'ultima fatica ma mai fatica sarà più dolce. Siamo in fondo e volutamente abbiamo programmato una semi-tappa che si conclude in mattinata.
Da Gibilrossa è tutta una discesa quella che porta al Ponte dell'Ammiraglio nostra meta finale.Foto di noi tutti davanti alla stele che ricorda come da qui garibaldini e picciotti raccolti dal generale La Masa scesero di notte , quella notte del 27 maggio .domenica di Pentecoste . In silenzio mentre la città dormiva ignara di quel che si preparava per lei,ignara che quel 27 maggio sarebbe stata una giornata storica da ricordare nel nome delle vie, delle scuole , una data da libri di storia ,una data che segnerà un'epoca per Palermo e la Sicilia. e perché no per l'Italia intera.
Anche noi procediamo in silenzio rotto solo dall'abbaiare dei cani dietro i cancelli delle ville disseminate sulla collina. A Ciaculli passiamo davanti alla lapide che ricorda la strage qui avvenuta per opera dei Greco che causò la morte di forze dell'ordine durante il loro lavoro di ispezione.
La strada continua a scendere velocemente e ci troviamo in breve alla periferia di Palermo. I luoghi che attraversiamo sono quelli di tutte le grandi periferie…capannoni , cavalcavie di autostrade e ferrovie…la poesia che gustavamo dall'alto lascia qui lo spazio alla dura prosa d'ogni giorno…auto che sfrecciano…
Ma alla fine siamo in Corso dei Mille lungo viale che costeggia il mare …da qui alle prime luci dell'alba arrivarono le avanguardie dei picciotti siciliani.
Non è ancora mezzogiorno quando appare ben visibile e bello a fronte degli edifici anonimi che lo circondano il Ponte dell'Ammiraglio. I possenti archi del ponte testimoniano che un tempo il fiume Oreto costituiva un vero ostacolo per entrare in città.
Qui quel 27 maggio caddero i primi garibaldini e i primi soldati borbonici di guardia.
Iniziò qui una battaglia che si protrasse per tre giorni e che si concluse con un armistizio e poi con la cessione a Garibaldi della città.
Ci abbracciamo anche noi alla fine della nostra fatica e stringiamo le mani di cuore ai giovani che indomiti hanno affrontato questi quasi 200 km. di fatica.
Comincia ora la parte più culturale del nostro programma.
Ci aspetta alle 12 e 30 a Palazzo dei Normanni nientemeno che il Generale Comandante della Regione Militare Sud . Ci rendiamo presentabili e non senza una certa emozione saliamo i gradini delle imponenti sale interne . Sfiliamo tra ufficiali con tanto di stellette sulle spalline e ci accomodiamo in una ampia sala nella quale giunge quasi subito il Generale, E' un aitante e giovanile figura quella che ci accoglie sorridendo e salutando tutti stringendo ad ognuno la mano.
Dice di essere ligure anzi di Quarto dei Mille quasi a voler stabilire un casuale legame fra noi e lui e apprezza la nostra iniziativa. Le parole che ci scambiamo non sono di circostanza e specie quelle dello studente Rigobello lo colpiscono. Riferisce infatti il giovane Lorenzo che il giorno prima di partire egli aveva ricevuto gli auguri di riuscita della camminata nientemeno che dal Presidente Napolitano in quel giorno a Verona per l'inaugurazione della stagione lirica nel prestigioso anfiteatro romano l'Arena.
Bene ribatte lui…perché non agiamo in sinergia perché si possa anche concludere da lui …(sembra voler prospettare come possibile esito finale)…raccogliendo tutto il materiale messo insieme in questi giorni.
Poi una sorpresa …da una cartella che gli porge un suo collaboratore estrae 27 attestati del percorso da noi fatto uno per ognuno di noi che riceviamo singolarmente da lui non senza una certa commozione. Qualcuno non riesce a trattenere qualche lacrimuccia. Noi ci limitiamo ad offrirgli la ns. immancabile maglietta e Luca il libro del suo liceo
con la biografia di Giovanni Cotta umanista rinascimentale legnaghese a cui è intitolato il Liceo.
Ci trasferiamo presso la Biblioteca Militare di Presidio il regno del nostro Mario Piraino che ci dona un suo libro su Palermo e l'Esercito e un gustoso buffet di cassate tricolori e dolci alle mandorle. Ne approfitto per scorrere gli scaffali della biblioteca che per me, topo di pagine scritte , è ricca ed ordinata, niente da invidiare ad una biblioteca universitaria settore "libri storici"…ci passerei volentieri intere giornate.
Apprendo che Mario è anche responsabile del Patrimonio dell'Esercito..tutte le caserme e quant'altro…quello che noi chiamiamo demanio militare..non lo invidio..dall'esterno mi pare di capire che oggi con la eliminazione della ferma militare e con la contrazione delle spese avrà un bel da fare…e forse questi giorni con noi spero siano stati per lui sì un peso ma anche una parentesi fuori dalla normale routine.
Usciamo e continuiamo nella visita ai luoghi dei Mille..lapidi e monumenti a Garibaldi…quartier generale di La Masa, stamperia clandestina del 1848 e 1860, chiesa della Gancia, ficus secolare , palazzo della Zecca borbonica con in mezzo una breve sosta di ristoro alla antica focacceria (è del 1836) San Francesco dove si rifocillarono anche i nostri garibaldini tra una barricata e l'altra.
Quasi tutti nonostante la stanchezza salgono sui bus che salgono su per i tornanti del monte Pellegrino per raggiungere il Santuario di Santa Rosalia e da lì ammirare un magnifico panorama a 360 gradi su Palermo e l'intera Conca d'Oro.
Anche all'ostello stasera ci offrono una cena da fine corsa (domani saremo in un ristorante a Cinisi). L'ostello infatti ha a fianco un ristorante autonomo a gestione famigliare e oggi ci offrono tutte specialità siciliane. Abbondanze di contorni da tipica cucina mediterranea per finire con buffet di pane con milza in quantità da saziare anche i più affamati. Per chi vuole c'è la possibilità qui a fianco in una magnifica terrazza sul mare di usufruire gratuitamente di un club privato con musica a volontà gestita da uno scatenato DJ e giovani provenienti da Palermo che fanno la coda per entrare . Mi unisco anch'io munito di un timbro sul polso leggibile a raggi infrarossi per ogni controllo (qui alti e robusti body-guard girano discreti per evitare spiacevoli incidenti..) . La musica assordante e ripetitiva come un instancabile tamburo non è per me e dopo un paio di giri rientro perché anche domani si parte presto..solo mezz'ora in più potremo dormire anche se non dobbiamo camminare.
Sabato 25 giugno - Giorno delle memorie e dei grandi incontri.
E' questo il giorno forse più indimenticabile per tutti noi .
Il regista di questa giornata è ancora una volta la super-guida Mario. Se per le altre giornate avremmo potuto senza di lui comunque cavarcela quella di oggi sarebbe stata una giornata da fine corsa per shopping e momenti di libera uscita.
Invece sentite come è andata.
Ore 8 -sacrario garibaldino di sant'Orsola. Deposizione della corona d'alloro già preparata con la scritta "Al Garibaldino veronese Girolamo Gilieri". E' una vera cerimonia "para-militare" con l'allineamento di tutti noi, preghiera funebre, canto dell'inno nazionale e deposizione della corona ai piedi del monumento a tutti i caduti
a Palermo nel Risorgimento. Proprio di fronte spicca maestosa dentro il cimitero la chiesa dei Vespri Siciliani, all'interno della quale il Padre Priore Benedettino ce ne fa una descrizione.
Partiamo per Trabia dove ci aspetta il Sindaco. Visitiamo la casa Natale di La Masa e nel'aula consiliare consegnamo la lettera del Sindaco di Bevilacqua (VR) a quello di Trabia con allegato il testamento della contessa Felicita Bevilacqua di Verona.
Qui devo spendere due parole per una bella storia d'amore e di profondi ideali risorgimenti di due innamorati: il generale La Masa, siciliano e la contessa Bevilacqua , veneta. E' una storia che spiega il perché siamo qua .
Si incontrano a Firenze nel 1844 , entrambi esuli dal Veneto austriaco lei inseguita dalla polizia, dalla Sicilia lui inseguito dai " birri" borbonici. Hanno poco più di 20anni e si innamorano subito. Lui siciliano ma dal d.n.a. normanno ,capelli sul biondo e occhi celesti, lei minuta ma signorile,istruita ,intelligente di nobile famiglia imparentata con gli Scaligeri. Li unisce anche la comune passione per l'Italia.
E' una storia tormentata e riescono a sposarsi solo nel 1859 e si sposano qui nel veronese a Bevilacqua dove la contessa è proprietaria di un castello.
Garibaldi nel 1860 li separa ..lui in Sicilia dove svolge un ruolo di primo piano organizza i picciotti, i giovani siciliani che si uniscono ai Mille prima di entrare a Palermo..lei a Torino dove raccoglie aiuti per la spedizione. Lui poi sarà onorevole nel Parlamento del Regno d'Italia, lei si batterà per diritti delle donne. Muoiono senza figli e sono sepolti entrambi al Castello di Bevilacqua da dove noi siamo partiti coi giovani studenti di Legnago per la nostra spedizione.
Nel testamento di Felicita, da noi recuperato con l'aiuto del prof. Gianni Moro già sindaco di Bevilacqua, la contessa che muore dopo il marito parla dei due paesi siciliani Trabia e Termini Imerese dove il marito viveva spesso.
Da tempo gli studiosi dei due comuni siciliani erano alla ricerca di questo testamento e noi oggi lo portiamo. Il sindaco dott. Bondì ci ringrazia e ricorda i legami già stretti in passato col comune veronese Bevilacqua. Questo incontro li rinsalda
Breve rinfresco e via per Termini Imprese. Lì alle 11 ci aspetta l'intero staff dirigenziale del Liceo Palmeri..Preside Vice-Preside docenti di storia e di lettere studenti.
L'incontro avviene in aula magna. Luca ed io docenti di storia siamo sorpresi dalla documentata mostra sul Risorgimento che la scuola ha predisposta nelle sale del liceo. Ci donano un dvd che la ripercorre e per la prima volta ci viene formulata una precisa richiesta: continuare negli anni a venire questo nostro cammino sulle orme dei garibaldini proseguendo come loro da Palermo a Milazzo e perché no fino a Teano e perché no magari l'anno prossimo poiché Garibaldi per andare a Milazzo passò da Termini, e loro potrebbero farci compagnia. Siamo come inondati da tanto entusiasmo e non possiamo che ringraziare mentre ci gustiamo l'ennesimo buffet con dolci e vini bianchi freschi e frizzanti. Ci scambiamo indirizzi ed emails.
Ma non è finita. A nostra completa insaputa l'intero paese fuori dalla scuola ci sta aspettando..il giornale locale ci aveva preannunciati.
Sapevamo solo di dover incontrare il Sindaco per la consegna della lettera e del testamento come a Trabia. Ci avviamo verso la piazza ove spicca maestoso il monumento al Generale La Masa a cavallo con la spada sguainata e l'elmetto in testa.
Ci dicono di accostarci un momento e improvvisamente sentiamo alle nostre spalle il suono di una banda che lentamente ci raggiunge e ci sfila davanti in nostro onore,preceduta da sbandieratori.
Sono più di venti elementi alcuni giovani vestiti con le giubbe rosse dei garibaldini che suonano inni patriottici. Non è finita dietro di loro compaiono una decina di bambini dai tre ai 5 anni che tengono stesa fra loro la bandiera italiana. La loro maestra li ferma e si mettono a cantare l'inno di Mameli. Siamo troppo commossi per poter cantare anche noi mentre la banda intona le note a tutto volume.
Compare il Sindaco con una elegante sig.ra a fianco che si presenta come l'Assessore alla cultura. Non riusciamo a fare altro che ad applaudire esterrefatti. A fianco Mario il colonnello sorride soddisfatto…lui tutto sapeva.. e nulla ci disse !!
A loro si uniscono nei saluti alcuni rappresentanti di Associazioni culturali terminiane.
Ci trasferiamo nel cortile del museo ove ci viene presentata in breve la ricca documentazione sulla storia della cittadina con origini fenicie e greche.
Scambiamo doni e lettere con l'impegno di formulare comuni progetti per il futuro.
Passiamo nella sede della Società di Mutuo Soccorso che conserva documenti originali di La Masa e terminiamo la nostra visita al Grand Hotel delle Terme
che non ha niente da invidiare agli Hotel termali a noi più noti come Abano o Sirmione sul lago di Garda.
Rientriamo con dentro tante emozioni e meraviglie..grazie Sicilia..e grazie Mario..
Stasera ci aspetta una luculliana cena di pesce al ristorante Il Pirata di Cinisi.
Sono con noi anche le gentili signore dei quattro nostri Angeli Custodi e nonostante il programma preveda che domani ci si debba svegliare prima delle cinque nessuno si decide ad alzarsi da una tavola che con vino bianco e squisite orate inviterebbe a stare qui all'infinito.
Sono quasi le due quando ci corichiamo al suono della musica del vicino pub che anche stanotte ci farà compagnia più o meno gradita fino alle 4.
Domenica 26 giugno : il ritorno a Verona.
Puntuali i tre ducato coi rispettivi conduttori ci aspettano prima ancora delle cinque nel piazzale dell'ostello. Anche le ragazze non si fanno aspettare (a dire il vero mai avevano tardato più di tanto in tutti questi giorni ).
Si carica e si parte.
L'aeroporto Falcone -Borsellino è già animato alle sei del mattino e si sparge dappertutto un profumo di caffè e brioches.
Salutiamo i nostri accompagnatori senza attardarci per evitare ulteriori emozioni dopo quelle di ieri.
Ci ripromettiamo, nonostante la lontananza, di rivederci…i progetti sono tanti.
Assonnati aspettiamo l'ora della partenza che avviene puntuale alle 7 come puntuale è l'arrivo a Verona alle 8 e 30.
Sono uno dei primi ad uscire dal gate dopo aver recuperato la valigia e ci troviamo all'improvviso davanti un folto gruppo di persone alcune in divisa che ci applaudono.
Riconosco subito il dott. Buttitta e la d.ssa Tiberio. Anche loro come Mario ci hanno riservato una gradita sorpresa. C'è anche il giovane Andrea Welgher rappresentante degli studenti, alcuni ufficiali e agenti dell'Aeronautica e il loro cappellano militare.
Dietro i genitori dei giovani in trepidante attesa. Escono per ultimi proprio loro gli studenti col loro docente Luca e sono accolti da applausi strameritati. Loro sono stati il vero valore aggiunto di questa nostra grande esperienza.
Un applauso lungo li accoglie prima che finiscano nelle braccia di mamma e papà.
Che dire ? Grazie, grazie ,grazie a tutti grazie Sicilia.
Verona 1 luglio 2011. Gianni Amaini.
Elenco partecipanti il viaggio
Pellegrini adulti
Amaini Gianni
Branzi Paola
Castagnedi Sergio
De Angelis Giovanni
Fagnani Walter
Giai Giannetto Mara
Gianola Maria Pia
Lenhardt Sofie
Longo Giorgio
Magnaguagno Luigi
Marabese Alessandro
Motta Romeo
Paiarini Gianfranco
Perazzani Cesare
Pigozzi Stefano
Satto Lino
Sinico Maria Rosa
Vignola Alessandro
Studenti liceali
Agostini Chiara
Bardon Ester
Castagna Gloria
Comparin Marianna
Ferrari Francesca
Framarin Irene
Poli Giacomo
Rigobello Lorenzo
Prof. Luca Cappellari, docente accompagnatore
Organizzazione Associazione "I Pellegrini " Verona.
Team Amaini-Motta-Vignola.
Il gruppo è stato accolto nella città di Termini Imerese avendo come preparazione queste agenzie di stampa sulla tv locale
23/06/2011 9.10.50 - Cultura
Comunicato Stampa
La Masa e l'amore per Termini Imerese
Nel quadro delle celebrazioni del 150° anniversario dell'unità d'Italia, sabato 25 giugno alle ore 11, 45 in Piazza Duomo verrà un gruppo in visita a Termini Imerese. Il Gruppo in visita è costituito dall'Associazione Culturale "I Pellegrini" di Verona" e dagli alunni del Liceo "Giovanni COTTA" di Legnago, (di cui 10 donne). Dopo aver percorso a piedi l'itinerario dei Mille da Marsala a Palermo, vengono a Termini per onorare il "nostro" La Masa con al seguito una lettera del Sindaco di Bevilaqua paese della duchessa Felicita, moglie di Giuseppe La Masa. Porteranno al seguito anche copia del testamento ove è riportata la realizzazione del monumento a Giuseppe La Masa. La duchessa felicita di Bevilacqua (VR) lasciò scritto nel proprio testamento la realizzazione del monumento al marito poi realizzato in Piazza Duomo. L'iniziativa, oltre ad essere patrocinata dalla Presidenza della Repubblica, è supportata dal Ministro della Difesa è quindi dallo Stato Maggiore dell'Esercito, è stata approvata, come progetto da sviluppare, dal Ministero della pubblica Istruzione.Vi saremo grati se, per l'occasione, interverrete numerosi coinvolgendo tutte le Associazioni termitane. L'attività, dice il luogotenente Michele Galioto, sicuramente porterà ulteriori sviluppi culturali, sociali, storici, turistici e patriottici allo scopo di promuovere la nostra Termini al dì là dei confini siciliani.
Autore: Salvatore Scaccia
Vi segnaliamo anche il video messo in rete da TELETERMINI.tv che ha seguito la manifestazione:
TELETERMINI video (clicca qui)
21/02/2011 Verona
150°, studenti veronesi sulle orme dei Mille
Un ritratto di Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi Verona. Nella sala Rossa del Palazzo Scaligero, l'assessore alle Politiche per l'istruzione Marco Luciani ha presentato il progetto “I Mille in Sicilia: rivivere la Storia” pellegrinaggio di studenti delle scuole veronesi da Marsala a Palermo.
“I Mille in Sicilia: rivivere la Storia” è un progetto promosso dall'associazione “I Pellegrini” e s'inserisce nelle attività per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia.
Il progetto sarà suddiviso in due parti. La prima parte prevede un momento educativo che comprende un incontro sui 25 giovani di Verona compresi nell'elenco ufficiale dei Mille.
La seconda parte, invece, consisterà nell'esperienza concreta con rivisitazione dei luoghi e dei percorsi dei Mille in Sicilia, da Marsala a Palermo, con un percorso guidato a piedi in sette giorni dal 18 al 26 giugno 2011 con automezzo di assistenza a seguito.
da L'Arena
10 marzo 2012
Il diario del viaggio sulle orme dei Mille è diventato un libro.
Il diario di bordo di sette ragazzi del liceo Cotta che lo scorso giugno, con un loro coetaneo dell'istituto Minghetti, hanno preso parte al pellegrinaggio "Sulla via dei Mille, da Marsala a Palermo", si è trasformato ora in un volume "Rivivere la storia- La via dei Mille a piedi". L'opera, che i ragazzi hanno realizzato con il loro insegnante Luca Cappellari e a Gianni Amaini, presidente dell'associazione ' I Pellegrini ' di Verona ed organizzatore del viaggio, sarà presentata oggi, alle ore 10.45, nell'aula magna della sede del liceo al San Davide di Porto.
Aperto a tutti, l'appuntamento verrà introdotto dal dirigente scolastico del liceo, Silvio Gandini, da Amaini, da Giovanni Zalin, docente di storia economica all'Università di Verona, Dal procuratore militare Enrico Buttitta che durante il percorso sulla via dei Mille ha offerto il supporto logistico agli studenti, da Annalisa Tiberio, referente dell'Ufficio scolastico provinciale per le manifestazioni sui 150 anni, dall'assesore provinciale alla Cultura Marco Luciani, e da Luciana Baratella ed Andrea Ferrarese, rispettivamente presidente e direttore della fondazione Fioroni. Sono attesi inoltre il prefetto Perla Stancari ed il dirigente scolastico provinciale Giovanni Pontara.
Il libro, patrocinato dal ministero dell'Istruzione, da Provincia, Ufficio scolastico provinciale e da liceo Cotta, oltre al diario degli studenti, contiene anche i contributi storici del professore padovano Alessandro Marabese, quelli propriamente militari del procuratore Buttitta ed alcuni saggi di Donatella Battaglia, dell'Università di Palermo; oltre alle schede biografiche dei sette garibaldini legnaghesi e alla prima biografia della contessa Felicita Bevilacqua. Ad accompagnare la pubblicazione, che l'Ufficio scolastico a breve presenterà al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Quirinale, un dvd, già distribuito in 3mila copie alle scuole della provincia.
E.P. da L'Arena
E' un' iniziativa che racconta il lavoro della scuola. "La via dei mille a piedi" è questo il titolo del diario realizzato dagli allievi del Liceo "Cotta" di Legnago che hanno partecipato al pellegrinaggio organizzato da Gianni Amaini:"Sulla via dei Mille, da Marsala a Palermo".
Interviste a:
ESTER BARDON
Studente Liceo Cotta
SILVIO GANDINI
Preside Liceo "G.Cotta"
GIANNI AMAINI
Pres. Associazione "I pellegrini"
MARIANNA COMPARIN
Studente Liceo Cotta
Servizio di Francesca Martini