testimonianza del viaggio
RIFLESSIONI - CAMMINO PER LEUCA: 26 APRILE - 1 MAGGIO 2011
""Passano i giorni, ma non passa dalla memoria il ricordo del vissuto sul cammino per Leuca.
Un susseguirsi di immagini, anche ad occhi chiusi, un riaffiorare di emozioni da accapponare la pelle, un risuonare di voci alto-parlanti o sommesse, ancora riempiono tutta me stessa e mi invitano a fermarmi, nell'ordinaria quotidianità, per riflettere, assaporare e godere.
Sì! Godere per tutto il bello ammirato nel paesaggio salentino, nella sua interezza.
Godere per la spiritualità sentita e trasmessa in quei luoghi di culto, disseminati sul territorio e profondamente legati da un filo ideale; piccoli e intimi, grandi e maestosi, antichi o recenti, interrati e nascosti o esaltanti alla luce del sole!
Godere per l'entusiasmo, la cordialità, l'affiatamento, la generosità, l'affetto che accomuna le persone in mezzo alle quali mi sono travata e con cui ho condiviso, spesso intimamente dentro di me, altre volte più apertamente, le gioie di queste giornate"".
Questo pensavo e questo scrivevo poco tempo dopo il rientro dal cammino sull'antica Via dei Pellegrini, che da Brindisi conduce al Santuario de Finibus Terrae di Santa Maria di Leuca, nel meraviglioso Salento.
Scrivevo per paura di dimenticare, ma ritengo che ciò sia impossibile! Non è la cronaca del viaggio o del pellegrinaggio che intendo descrivere. Ci sono locandine, manifesti, immagini a documentare lo scorrere delle giornate; quelle innumerevoli fotografie scattate da me e da molti altri pellegrini per immortalare e portare a casa i momenti più belli: l'arte e la storia nei monumenti … nelle chiese … negli edifici …; i colori delle erbe … dei fiori … della terra …; le luci e le ombre del cielo…; la spettacolarità di quelle sculture viventi quali sono gli ulivi secolari …; i volti lieti e sorridenti delle persone che, gioiosamente e serenamente, colloquiavano scambiandosi impressioni, cantavano e pregavano … Ma i profumi, gli odori, i sapori, le sensazioni, le emozioni… non rimangono impressi sulla pellicola, bensì scolpiscono il cuore, la mente, l'anima del pellegrino in cammino lento, nel Salento!
Innumerevoli pagine sono già state scritte, a ragione, sul pellegrinaggio effettuato negli anni precedenti. E' stata questa, infatti, l'ottava edizione, ben propagandata e giustamente promossa a gran voce da quell'appassionato estimatore, trascinatore e poeta qual è Riccardo Rella, il Presidente dell'Associazione Speleo Trekking Salento. La storia e la cultura magistralmente illustrata dalla collaboratrice Rita De Matteis ha arricchito e completato il quadro.
E' in un quadro, infatti, che mi sono trovata… paesi, strade, sentieri, serre, campi, masserie, pajare, artistici muretti a secco lungo i viottoli, impronte antiche affioranti in siti archeologici, ancora ben conservati per non disperdere la memoria delle genti che ci hanno preceduto. Il passaggio dei pellegrini ha solcato da secoli questo territorio carsico, caldo e arido, ma al tempo stesso ricco di acque sotterranee. La via leucadense è anche segnata da millenari menhir, a indicare la via della fertilità, lungo la quale sono sorti quegli innumerevoli luoghi sacri sorprendenti ed affascinanti.
Un quadro "impressionista" ed "espressionista" al tempo stesso: per le impressioni e le suggestioni che ha suscitato in me, invitandomi ad imprimerle sulla carta, se non col pennello almeno con la penna.
Mi chiedo: sto descrivendo un trekking o un pellegrinaggio?
Stretta fusione interiore, dove un aspetto integra l'altro!
Patrizia
Verona, 1 giugno 2011